mercoledì 18 gennaio 2017

Step 25 - Sintesi finale

Con questo post si conclude la nostra indagine sul color Blu Bondi, uno splendido colore regalatoci da madre natura e che l’uomo ha poi reso universalmente noto.
Infatti nello Step 01 abbiamo introdotto il blu bondi raccontando come questo colore, tipica sfumatura delle acque di una spiaggia australiana, è stato coniato nel ’98 dalla Apple nella produzione del primo iMac. A tal proposito, durante la nostra ricerca, abbiamo più volte menzionato l’azienda californiana, illustrando la singolare campagna pubblicitaria che fece al suo computer blu bondi (Step 15) e ripercorrendo i principali momenti della vita del suo fondatore (Step 21), riportando anche un passo del libro “Steve Jobs confidential” (Step 11).
Ma i primi passi della nostra analisi hanno riguardato anche la traduzione del colore in ventisette lingue (Step 02) e la ricerca delle sue codifiche di classificazione (Step 03).
Dopo di ciò abbiamo ricercato la presenza del blu bondi nei contesti più disparati, toccando ambiti scientifici, storico-culturali, artistici e grafici.
A proposito dell’ambito scientifico il nostro interesse si è focalizzato prima sulla presenza del colore in astronomia, medicina e nella tecnologia (Step 06), e successivamente sulla ricerca della formula chimica relativa al suo pigmento (Step 14). In questo campo si inserisce anche lo Step17, in cui abbiamo descritto un brevetto riguardante la produzione di coloranti naturali.
In ambito storico-culturale l’indagine ha evidenziato i legami del colore in esame con la mitologia antica (Step 04) e con i detti e le superstizioni popolari (Step 08).
Per quanto riguarda l’ambito artistico, invece, il nostro percorso ha toccato varie attività, risultando come uno dei contesti analizzati più approfonditamente. Difatti, abbiamo dapprima indagato sulla presenza del colore in vari generi musicali (Step 05) e nel mondo del cinema (Step 07), e poi cercato dei riscontri nella pittura (Step 18), illustrando uno dei più bei quadri realizzati da Van Gogh, e nella moda (Step 20) con l’elegantissimo abito dello stilista Elie Saab.
Non di minor importanza è stato l’ambito grafico, dove siamo andati a scovare il colore oggetto d’indagine nei loghi delle grandi aziende (Step 10) e nei fumetti (Step 13). In questo campo abbiamo ribadito la posizione centrale assunta dalla “psicologia del colore”, secondo cui il colore è una sensazione recepita dal nostro cervello che può spingerci inconsciamente verso una certa scelta.
Ma questa strana influenza può essere riscontrata anche nel mondo dell’architettura e del design, di cui abbiamo parlato rispettivamente nello Step 22 e nello Step 16.
Inoltre il nostro percorso non ha saltato la cucina (Step12), dove abbiamo inoltre scoperto l’importanza di integrare nella nostra alimentazione tutti i colori offerti dalla natura.
Per approfondire lo studio abbiamo analizzato, con un approccio narrativo, le dimensioni cognitive del colore (Step 19) e ne abbiamo ricercato la sua dimensione primitiva (Step 23).
L'indagine è stata infine completata da un abbecedario (Step09), trovando nessi col proprio colore in tutti i campi, e da una “cloud” di sostantivi e aggettivi attinenti il blu bondi (Step 24).
Terminata questa breve analisi del nostro percorso non posso che ritenermi soddisfatto e meravigliato, sia per le informazioni che ho appreso su un colore di cui qualche mese fa ignoravo persino l’esistenza, sia per la scoperta del ruolo primario che i colori hanno giocato, giocano e, senza dubbio, giocheranno nella storia della nostra civiltà.



Nessun commento:

Posta un commento